L’UFFICIO IBRIDO LAVORIAMO IN DIGITALE. E ALLO STESSO TEMPO ANALOGICO.

Lavorate a casa o in ufficio? Difficilmente in futuro ci sarà una risposta chiara a questa domanda. Piuttosto – accelerate dalle esperienze nel corso della pandemia – prevarranno forme di lavoro ibride. In parole povere, ciò significa che una parte del lavoro sarà svolta in home office e un’altra in ufficio. Per i progettisti e gli allestitori di uffici come noi, questo solleva domande completamente nuove a cui dobbiamo rispondere con approcci altrettanto nuovi e innovativi. E con la tecnologia come partner prezioso. Che si tratti di nuove soluzioni high-tech o di ricette tradizionali, la sfida di base rimane sempre la stessa: dobbiamo essere in grado di creare ambienti in cui entrambe le forme di lavoro – digitale e analogico – possano essere combinate nel miglior modo possibile.

La tecnologia come partner

Se chiedete a chi ha fatto esperienza in home office negli ultimi mesi quali sono gli aspetti negativi, la prima risposta è di solito che la comunicazione con i colleghi ne risente. La prima cosa da fare negli ambienti di ufficio ibridi è affrontare questa sfida. Naturalmente la tecnologia ci aiuta, offrendo sempre nuove soluzioni e rendendo le interazioni a distanza efficienti quanto quelle faccia a faccia. Negli uffici ibridi, ad esempio, le videochiamate non possono più avvenire solo tramite il traballante smartphone oppure tramite il laptop con il suo piccolo schermo.

Estendere le sale riunioni a casa

Ciò che sarà maggiormente necessario in futuro saranno le modalità per collegare gli assenti (perché lavorano da casa) alle riunioni senza problemi o complicazioni, per farli partecipare senza fare distinzioni tra chi è seduto in ufficio e quelli che sono seduti a casa in home office. Una sala riunioni in ufficio deve quindi poter essere estesa agli uffici di casa senza alcuno sforzo aggiuntivo, con connessioni audio e video ad alte prestazioni. Bisogna prestare particolarmente attenzione a questo aspetto già al momento della progettazione e dell’allestimento dei locali, poiché le nuove prescrizioni riguardano tutto: dall’arredamento alle attrezzature tecniche, fino all’illuminazione e all’acustica.

Dove sono?

In futuro non dovrebbero esserci problemi di accessibilità. Se in un ufficio open space è sufficiente guardarsi alle spalle per vedere se un collega è seduto alla sua scrivania, in futuro sarà la tecnologia a farlo per noi. I moderni sensori, integrati nelle lampade da terra o in altri dispositivi sulla scrivania, rilevano se una postazione di lavoro è occupata e possono comunicare questa informazione a un potenziale referente. Questo rende superflue le richieste telefoniche e le ricerche di colleghi.

I sensori hanno un altro vantaggio: possono essere utilizzati anche per controllare i dispositivi. Un esempio semplice è la lampada da terra, che si spegne non appena il posto di lavoro non è occupato. Oppure il riscaldamento o il raffreddamento, che assicura un clima ottimale all’ambiente: con condizioni definite in precedenza per le postazioni di lavoro occupate e non occupate.

lg md sm xs